
Una e-mail di Stefania con "due righe" sul mio poemetto come a beato confine, che vi giro:
"Sicuramente conosci Plotino (ti piace?), io lo amo moltissimo, è molto interessante questo molteplice essente-assente (questo io che si sottrae si elimina in mille altre presenze oscure, diverse.. ) e come dice anche un mio verso: 'ogni individuazione è una perdita'... non c'è soggetto vero che non sia una fioritura molteplice di senso e direzione, come se l'io (in francese due modi per dirlo: je e moi) e tutto il processo d'individuazione (e sparizione, io aggiungo) che ne è nato, fosse pensabile solo per continuo scarto, sottrazione, dislocazione, frantumazione, non come dispersione o perdita, ma come ricchezza dei molteplici stati dell'essere (come ci ha ben spiegato René Guénon col suo straordinario saggio: Les états multiples de l'etre...)"
Devo dire che Plotino mi piace, proprio perché è forse il primo a tentare di pensare il finito in quanto tale.
3 comments:
io faccio guglielmini di cognome! :D
Ciao Stefano,
ti occupi di poesia. Complimenti,
grande ammirazione!
"La distanza immedicata" è una poesia o un libro di poesie?
Non ho ancora visto l'altro tuo blog, forse si può leggere qualche poesia?
a presto :-)
giovanna
ciao Miche e Giovanna. La distanza immedicata è l'ultimo mio libro di poesia. nell'altro mio blog si legge la poesia di altri poeti, di solito. quelli che piacciono a me.
un caro saluto
gugl
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