Thursday, October 02, 2008

Sandro Montalto



Nel nuovo libro di saggi Forme concrete della poesia contemporanea (Joker, 2008, pp.285), Sandro Montalto dedica una pagina alla Distanza. Il ringraziamento è dovuto e piaciuto. Ne riporto un paio di passaggi:



«Esiste una poesia che riesce a far palpare al lettore la sua spinta civile nel rapporto stesso che intrattiene con la parola. Una poesia che non inscena ma propriamente subisce (seppur in maniera costruttiva e senza vittimismi) un rapporto carnale e di lotta con la parola poetica, o meglio con la parola in generale, opera di poeti che non si perdono in vani discorsi giornalistici sulla "crisi della parola oggi" ma si preoccupano di cosa della loro persona possa efficacemente essere detto con le parole, a benefìcio comune. Tra questi poeti sta Stefano Guglielmin»



[...]



«C'è insomma una essenzialità che mentre toglie alla forma e alla quantità non aggiunge nulla di artificiale al senso e alla densità, come nelle migliori prove del Beckett poeta (e questo è molto, a nostro avviso): basterebbe leggere la prima poesia della sezione Sorga con quel verso "non sapere nulla e cominciare tuttavia" il quale sintetizza benissimo l'aspetto profondamente construttivo e propositivo dell'opera beckettiana ("non posso continuare... bisogna continuare, e io continuo"; L'innominabile) e di questa opera di Guglielmin».


No comments: